La malattia parodontale (chiamata anche parodontite, parodontosi, piorrea, parodontopatia) è una infezione batterica che colpisce il parodonto, cioè l’insieme delle strutture che circondano il dente: la gengiva, l’osso che sostiene il dente ed il legamento che ancora il dente all’osso. E’ una malattia che decorre solitamente in modo indolore e può quindi progredire e aggravarsi senza quasi accorgersene. Colpisce a vari livelli di gravità, circa tre quarti della popolazione adulta, per questo è fondamentale sottoporsi regolarmente a visite di controllo che permettono di fare una diagnosi precoce e mettere in atto adeguate misure di prevenzione e trattamento.
La malattia parodontale colpisce dapprima la gengiva. Questo stadio di infiammazione si chiama gengivite ed è reversibile. Se non si cura l’infezione, la gengivite può progredire in parodontite. La gengiva si allontana dal dente, creando le cosiddette tasche parodontali in cui si accumula la placca, che calcificando diventa tartaro. Il tartaro adeso tenacemente alla radice del dente, ne altera la superficie e il paziente non è più in grado di rimuoverlo attraverso l’igiene orale domiciliare. La presenza di placca e tartaro sottogengivale sono responsabili della progressione della malattia che, se non trattata, causa le perdita di denti che possono essere perfettamente sani.
Le fasi della terapia sono essenzialmente 3:
- Preparazione iniziale: rimozione completa di placca e tartaro da tutti i denti. Istruzione del paziente alle corrette manovre di igiene orale domiciliare.
- Recupero dei tessuti: estrazione di denti compromessi irrimediabilmente, esecuzione di protesi provvisorie che possano guidare la guarigione dei tessuti, interventi di chirurgia gengivale e ossea (se la malattia è in fase iniziale questa fase non viene attuata).
- Mantenimento: dopo aver ultimato le cure è indispensabile eseguire controlli periodici ogni 3-6 mesi per tutta la vita.